Intervista a Stagah Artworks, illustratrice dark
Oggi ho il piacere di ospitare Anna Chiara Stagi, meglio conosciuta come Stagah Artworks. Si tratta di una talentuosa artista che mescola tecniche tradizionali e digitali per creare illustrazioni dark, che uniscono atmosfere surreali a vibes da fiaba oscura.
Nel suo lavoro, Stagah si occupa anche di realizzare copertine di album e libri. Nel corso dell’intervista, sveleremo uno dei suoi ultimi progetti… che ha a che fare con me!

Ciao Stagah e benvenuta sul mio blog!
Ciao a tutti e grazie Lisa per avermi chiesto di fare questa chiacchierata!
Raccontaci un po’ di te. Come sei entrata nel mondo della grafica e delle illustrazioni?
Tutti disegniamo sin da piccolissimi, solo che qualcuno sente di non poter smettere … ed eccomi qua. Ho sempre voluto frequentare scuole artistiche che mi permettessero di sperimentare e sono finita a studiare incisione e grafica d’arte. Da lì è nato un profondo amore per le arti applicate e per “l’oggetto libro”.
Il tuo stile è unico e riconoscibile. Le note dark sono un sottofondo costante, poi riesci a variare tra atmosfere più fiabesche e un’impronta più marcatamente horror o surreale. Qual è la tua principale fonte di ispirazione?
Le fiabe tradizionali sono sempre state qualcosa di estremamente prezioso e speciale, c’è un abisso oscuro nelle storie che raccontavano ai nostri nonni, oscurità che oggi ci spaventa e cerchiamo di fare di tutto per proteggere i più piccoli da questi racconti che sono, invece, fondamentali per prepararli alle brutture e alla complessità della vita.
Horror e fiabe sono molto spesso sovrapponibili, mi affascina molto pensare che, in una storia apparentemente scherzosa, ci sia sempre un dettaglio grottesco da scoprire che possa rivelare qualcosa in più su un determinato personaggio o luogo, un’insperata profondità o un segreto.
Un tema a volte ricorrente nei tuoi lavori è quello mitologico/folkloristico. Quanto fascino esercitano su di te questi argomenti?
Spesso i racconti popolari provengono da antiche figure risalenti direttamente alla mitologia di questa o quella cultura. Credo che siano radici fondamentali che ci permettono di capire moltissimo della forma mentis dei popoli. La scelta di dare un particolare significato alla forma di un monte, ad esempio, come accade nei racconti della terra da cui provengo, l’alta Versilia, è indice di quanto questi monti fossero centrali nello sviluppo del fantastico dei suoi abitanti che li popolavano di ogni tipo di creatura. Non c’è niente di più magico per me.

Uno dei tuoi ultimi lavori è stata la copertina di un libro… il mio! Com’è stata l’esperienza per te?
Beh, che dire! Oltre al fatto che ne approfitto per ringraziarla ulteriormente per l’estrema gentilezza e disponibilità, ci siamo trovate sin da subito. L’idea ha preso forma da sé e apprezzo molto lavorare insieme a persone con cui condivido molto del mio immaginario. Sono troppo contenta di aver realizzato questa creatura insieme a Lisa.
E in ultimo, prima di salutarci. C’è un messaggio che vorresti lasciare ai nostri lettori?
Ci terrei solo a suggerire di ricordarci sempre l’importanza di cercare una qualche essenza nelle cose, di interrogarci, di essere curiosi, di non lasciar appassire la magia che animava le storie del passato e di tramandarla sempre. Credo sia l’unico modo per non inaridire in un mondo che vuole ingrigire e strumentalizzare ogni cosa. La magia dello stupore e della meraviglia ci salverà sempre.
Grazie per questa chiacchierata!
Grazie a tutti 🙂 ciao!
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