Intervista a Saverio Calibano, autore di Italicum
Oggi ho il piacere di ospitare Saverio Calibano, autore di racconti horror pubblicati nella raccolta “Ctoniana” o in riviste specializzate.
Il 16 gennaio uscirà una nuova opera a firma di Saverio, ma questa volta non si tratta di racconti, bensì di un saggio.
Un saggio sul Black Metal.
Ciao Saverio e benvenuto sul mio blog!
Una curiosità, prima di addentrarci nel vivo della nostra chiacchierata. Perché Calibano? Cosa rappresenta per te questo nome?
Intanto grazie mille per avermi ospitato sul tuo blog!
Riguardo al nome, quando ho deciso per la prima volta voler di pubblicare i miei scritti ero abbastanza convinto di volerlo fare sotto un nome di penna, sia perché all’inizio non volevo che alcuni conoscenti sapessero che scrivevo, sia perché il mio cognome non mi sembrava per nulla adatto a un autore di genere horror.
Dovendo scegliere un nome dunque ho attinto a una delle mie opere preferite di Shakespeare. Nell’opera La Tempesta, Calibano è lo schiavo malvagio e deforme al servizio del mago Prospero. Questo personaggio mi ha sempre affascinato per il suo essere allo stesso tempo crudele ma sensibile. Ho quindi pensato che fosse adatto a me e a quello che volevo trasmettere con la mia scrittura.
Da allora questo nome è rimasto e ormai sono conosciuto così, quindi ho tutta l’intenzione di tenermelo.
Vuoi raccontarci qualcosa su “Italicum”, la tua ultima fatica? Di cosa si tratta?
Italicum è un piccolo saggio in cui mostro come vi sia una stretta attinenza storica tra alcuni eventi della storia antica del nostro paese e alcuni album Black Metal italiani. Il mio obiettivo sarebbe quello di dimostrare che il Black Metal si può considerare un ottimo mezzo di divulgazione. In questo caso divulgazione storica, ma credo che si possa applicare a molti altri argomenti.
Come è nata l’idea di scrivere questo saggio? Raccontaci qualcosa sulla sua genesi.
L’idea è nata mentre studiavo Lettere Moderne all’università. Avvicinandomi all’ultimo anno e dovendo iniziare a pensare a un tesi di laurea questo argomento era uno di quelli che mi sarebbe piaciuto di più sviluppare. Così ho iniziato a raccogliere materiale e a stendere quella che sarebbe divenuta l’ossatura dell’opera e quando l’ho presentata a quella che sarebbe stata poi la mia relatrice, lei ha approvato l’argomento riconoscendone anche l’originalità.
Così la mia tesi di Laurea dal titolo: “La narrazione della storia e delle tradizioni italiche antiche nel Black Metal italiano”, ha costituito la base da cui ho rielaborato Italicum.
Finora ti sei dedicato alla narrativa, mentre “Italicum” è qualcosa di molto diverso. Quali sono state le principali sfide che hai affrontato nella sua stesura?
La differenza principale è stata sicuramente il tempo e l’impegno dedicati alla ricerca. Per quanto anche nella narrativa credo che un minimo di ricerca sia sempre necessaria, dovendo proporre un lavoro saggistico, oltretutto accademico, la ricerca è stata tanta. Ma la fatica è stata ampiamente ripagata dal piacere dello scoprire tantissime cose che sono felice di aver approfondito.
Ma torniamo per un attimo alle tue precedenti pubblicazioni. Ci racconti “Ctoniana” in pillole?
Ctoniana è stata la mia prima opera pubblicata in maniera indipendente nel 2021. Si tratta di una raccolta di dieci racconti che spaziano tra diversi generi horror.
Sono racconti che coprono un arco abbastanza lungo di tempo a livello di stesura. Alcuni sono stati scritti anche tre o quattro anni prima dell’uscita, mentre altri li ho conclusi mentre ero già nella fase di editing.
In generale sono contento di come è stata accolta nel piccolo panorama dell’horror italiano, anche se ormai mi sento di considerarla un po’ datata e vorrei pubblicare altro per arricchire la mia proposta e confrontarmi con i lettori su qualcosa di nuovo.
La scrittura è in generale un processo solitario, mentre mi è parso di capire che “Italicum” è nato anche grazie ad alcune collaborazioni. Vuoi parlarcene?
Non posso parlare per gli altri autori, ma confermo che per me la scrittura è un processo molto solitario, dove molte delle cose che scrivo poi cadono nell’oblio della non-pubblicazione.
Italicum ha in effetti fatto un po’ eccezione. Nel senso che quando ho iniziato a rielaborare la tesi per dargli una veste più coinvolgente e meno accademica ho anche scritto agli artisti coinvolti per informarli del mio lavoro e per chiedere il permesso di utilizzare testi e immagini per il libro.
Il calore e l’entusiasmo che alcune di queste persone mi hanno mostrato è stato il motore definitivo che mi ha convinto a procedere verso la pubblicazione. Molti hanno collaborato attivamente dandomi spunti e informazioni che ancora mi mancavano e si sono detti più che disponibili a promuovere il lavoro a loro volta.
Motivo per cui non posso che augurarmi che il libro possa avere la maggior diffusione possibile.
Da appassionato ed esperto di Black Metal, nomina tre gruppi che ogni ascoltatore del genere dovrebbe conoscere, e raccontaci perché.
Oddio, “esperto di Black Metal” mi sembra davvero un titolo di cui non posso fregiarmi.
Ti dirò anche che farei davvero fatica a consigliare solo tre gruppi. Il panorama Black Metal è incredibilmente vasto e sfaccettato e sono sicuro che tra le sue sfumature ognuno possa trovare qualcosa a cui appassionarsi, e da quel punto in poi la strada è in discesa.
Quindi più che consigliare band specifiche vorrei fare un invito sincero a essere ascoltatori curiosi. Esplorate continuamente, cercate nuovi nomi e nuovi generi senza fermarvi agli stessi gruppi che vi piacciono da anni. Il bello del Black Metal è anche che è un genere incredibilmente vivo e che riesce a stupirti quando meno te lo aspetti. Inoltre, cercate di dedicare anche un po’ di curiosità verso le band nostrane. Ne esistono moltissime e di veramente valide. Alcuni degli album Black Metal migliori che ho mai ascoltato sono di band italiane e l’aver scritto un libro come Italicum direi che ne è la dimostrazione.
Detto questo comunque ci tengo a dire che secondo me i DarkThrone sono gli déi del Black Metal.
Quali sono i tuoi prossimi progetti di scrittura?
Per il momento non ho nulla in programma ma l’anno è appena iniziato quindi vediamo che cosa ci porterà. Sono sempre al lavoro su nuovi scritti che potrebbero meritare una pubblicazione.
Una cosa che mi piacerebbe fare sarebbe riuscire a portare alla pubblicazione un romanzo che ho già in cantiere da diverso tempo. Ora che Italicum è arrivato alla pubblicazione avrò finalmente tempo da dedicarci.
E in ultimo, prima di salutarci. A chi consiglieresti “Italicum”?
Sicuramente a chi è appassionato di Black Metal e/o di storia antica. Ma anche a chi magari non nutre una grande passione per questi argomenti e voglia approcciarsi a qualcosa di nuovo con sincero interesse.
Se il mio libro riuscisse a far scattare una scintilla di curiosità verso il Black Metal o la storia per qualcuno che non vi si era mai approcciato sarebbe per me la più grande delle ricompense.
Grazie per questa chiacchierata!
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