Intervista a Morgana De Lioncourt, autrice di Quasi come Divinità
Oggi ho il piacere di ospitare Morgana De Lioncourt, già autrice della raccolta di poesie “Tra le braccia di un mostro” e del fantasy mitologico “Il ritrovo dei decaduti”. A breve uscirà con un nuovo libro, “Quasi come divinità”, edito come i precedenti da Dark Abyss Edizioni. Anche quest’opera tradisce la passione di Morgana per la mitologia.
Ma bando alle ciance e partiamo subito.
Ciao Morgana e benvenuta sul mio blog!
“Tra le braccia di un mostro” è la tua prima opera. Si legge tutta d’un fiato e, come scrivevo nella mia recensione, più che di poesie si tratta di graffi, di piccole feritoie che si aprono sull’abisso, dalle quali però riesce a filtrare la luce. Vuoi raccontarci qualcosa di più sul loro conto?
La mia prima opera originariamente era più lunga, e sinceramente non ero neanche sicura di farla pubblicare, tanto vi avevo messo di me. In realtà scriverla è stato molto terapeutico: ogni trauma, ogni poesia poteva essere “sentita” a modo suo, da ogni lettore. Mi sono sentita meno sola quando ho capito che molte persone potevano aver vissuto anche una singola esperienza simile alla mia.
Le tue poesie trattano di esperienze intime e personali, riferite a un preciso lasso della tua vita. In cosa sei cambiata da allora? E, se potessi dire qualcosa alla Morgana di un tempo, cosa le diresti?
In realtà penso di star ancora cambiando. Comunque sono meno ingenua, ho sofferto più di quanto avrei creduto di reggere. Mi piace definirmi “resiliente”.
Se tornassi indietro darei alla Morgana di un tempo alcuni accorgimenti di vita, ma non le anticiperei nulla del suo futuro.
“Il ritrovo dei decaduti” è un’opera difficilmente riconducibile a una tipologia precisa. Non è un romanzo, ma neanche una raccolta di racconti. Come la definiresti?
Io stessa non so come definirlo. Volevo che fosse un viaggio percepito in prima persona, con qualche accorgimento di tanto in tanto per rendere la trauma più comprensibile. Credo che sia la coralità di personaggi interattivi, cioè che parlano direttamente col lettore, che lo renda particolare.
Come ti è venuta l’idea di scrivere “Il ritrovo dei decaduti”?
La verità è che… non lo so. Avevo cominciato scrivendo capitoli senza capo né coda, quando ho capito che potevo renderlo un’opera creando una buona trama, mi sono subito messa al lavoro.
Puoi anticiparci qualcosa a proposito della nuova opera in uscita, “Quasi come divinità”? Cosa dobbiamo aspettarci?
Si parlerà di mitologia greca, questo poco ma sicuro. Non va letto alla leggera, bisogna fare caso al titolo di ogni componimento per capirne il contenuto. Volevo collegare il mito con sensazioni ed esperienze che si possono provare anche ai giorni nostri.
Come hai avuto l’ispirazione per “Quasi come divinità”? E come è andato il processo di scrittura?
In realtà l’ho scritto in pochissimo tempo, lavorando soprattutto di notte, in un periodo molto oscuro della mia vita.
Dalla lettura delle tue opere, ma anche scorrendo i tuoi contenuti su Instagram e Tiktok, emerge subito la tua passione per la mitologia. Com’è nata?
Mia nonna mi ha cresciuto fin da piccola a pane e mitologia, altro che fiabe della buonanotte! C’è da dire che l’argomento mi ha segnato così tanto che da grande ho fatto tantissimi approfondimenti per conto mio.
Oltre alla mitologia, ci sono altri temi ricorrenti nelle tue opere? Quali?
La letteratura, qualche (pochissimi) riferimenti pop ma in particolare credo la violenza che molte donne subiscono, ma anche la loro forza.
E in ultimo, prima di salutarci. A chi consiglieresti i tuoi libri?
A tutti coloro che amano provare sentimenti forti, a coloro che amano la mitologia e a chi non si scandalizza facilmente.
Grazie per questa chiacchierata a tema Libri e Mitologia!
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