I cavalieri dell’Apocalisse
I cavalieri dell’Apocalisse compaiono nell’Apocalisse di Giovanni: si tratta di quattro figure misteriose che compaiono quando l’Agnello (Gesù Cristo) inizia a spezzare i sigilli dell’Apocalisse.
Nell’interpretazione più diffusa, i quattro cavalieri rappresentano le quattro cause di distruzione dell’uomo e del mondo: Guerra, Carestia, Pestilenza e Morte.
I quattro flagelli compariranno alla fine dei tempi, in preparazione della catastrofe finale.
L’Apocalisse di Giovanni
Nel libro dell’Apocalisse di Giovanni, l’Agnello scioglie i sette sigilli dell’Apocalisse. Quando scioglie i primi quattro, altrettante figure misteriose compaiono a cavallo dei loro destrieri.
Il testo biblico non è del tutto esplicito. L’unico cavaliere a essere nominato espressamente è l’ultimo: Morte/Pestilenza (il nome greco che lo identifica può essere tradotto in entrambi i nomi). Gli altri possono essere riconosciuti grazie ai loro attributi, ma esistono comunque diverse correnti interpretative.
Il cavallo bianco
E vidi, quando l’Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, e udii il primo dei quattro esseri viventi che diceva come con voce di tuono: «Vieni». E vidi: ecco, un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; gli fu data una corona ed egli uscì vittorioso per vincere ancora.
Apocalisse di Giovanni 6,1-2
Secondo un filone interpretativo, il cavaliere in groppa al cavallo bianco rappresenta Gesù Cristo vittorioso sul male. Un altro filone invece, osserva che gli attributi del cavaliere non coincidono con quelli di Cristo, perciò si tratterebbe di un’entità diversa, una forza malefica – come lo sono i cavalieri che seguono -, seppur ammantata di bianco. Sarebbe quindi un ingannatore che si spaccia per un’entità benigna, nascondendo le sue vere intenzioni.
Per alcuni, il cavallo bianco rappresenterebbe quindi l’anticristo. Per altri, sarebbe Pestilenza. Questa interpretazione si fa discendere da un altro passaggio dell’Apocalisse:
Fu dato loro potere sopra un quarto della terra, per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.
Apocalisse di Giovanni 6, 8
Come si vedrà nei paragrafi successivi, gli altri tre cavalieri sono facilmente identificabili. Il cavaliere bianco, quello più difficile da riconoscere, dovrebbe essere perciò colui che stermina con la peste o con le fiere.
Il cavallo rosso
Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che diceva: «Vieni». Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra e di far sì che si sgozzassero a vicenda, e gli fu consegnata una grande spada.
Apocalisse di Giovanni 6, 3-4
Il cavallo rosso è simbolo di stragi, e colui che lo cavalca personifica la Guerra. Egli eliminerà la pace dal mondo, e gli uomini inizieranno a uccidersi gli uni con gli altri.
Il cavallo nero
Quando l’Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che diceva: «Vieni». E vidi: ecco, un cavallo nero. Colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii come una voce in mezzo ai quattro esseri viventi, che diceva: «Una misura di grano per un denaro, e tre misure d’orzo per un denaro! Olio e vino non siano toccati».
Apocalisse di Giovanni 6, 5-6
Questo passo trasmette un’idea di bisogno, scarsità e penuria di cibo. Il cavallo nero rappresenta infatti la Carestia. Il grano e l’orzo diventano costosissimi, l’uomo non può più permettersi di sfamarsi.
Tuttavia l’olio e il vino non vengono toccati. Secondo un’interpretazione, è perché si tratta di alimenti non necessari alla sopravvivenza, a differenza dei primi due. Secondo un’altra corrente di pensiero invece, il grano e l’orzo sono alimenti più umili, che quindi simboleggiano la popolazione più povera: quella che verrà effettivamente colpita dalle catastrofi. Olio e vino rappresenterebbero invece i più ricchi, a simboleggiare un divario crescente nella popolazione, che si accentuerà ancora di più prima della fine dei tempi.
Il cavallo verde
Quando l’Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni». E vidi: ecco, un cavallo verde. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli inferi lo seguivano.
Apocalisse di Giovanni 6, 7-8
L’ultimo cavallo ha un colore cadaverico (verde o giallognolo). Il nome del cavaliere, in greco θάνατος, thánatos, può essere tradotto come Morte o Pestilenza.
La sequenza con cui compaiono i cavalieri richiama il fatto che Morte giunge alla fine a raccogliere le vittime degli altri tre.
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