Intervista a Sandy Giannotti, autrice di Ivy and Ruins
Oggi ho il piacere di intervistare la scrittrice Sandy Giannotti per un’intervista. Ivy and Ruins è il primo volume della sua trilogia urban fantasy, Creature del Crepuscolo, che ho avuto il piacere di conoscere fin dall’inizio dei suoi lavori.
A brevissimo uscirà Mist and Frost, novella seguito di Ivy and Ruins, ambientata dopo gli eventi del primo volume.
Tra gli aspetti più interessanti di questa serie di libri c’è l’elemento mitologico che lo ispira. Tra le pagine infatti compaiono Fae, creature del Piccolo Popolo e altri elementi del folklore celtico.
Ma bando alle ciance e iniziamo subito con l’intervista a Sandy Giannotti!
Ciao Sandy e benvenuta! Vuoi raccontarci la trama di “Ivy and Ruins” in pillole?
Ciao Lisa, grazie per avermi ospitata nel tuo blog!
vy and Ruins è un fantasy con una fortissima componente romance e segue le vicende di due gemelli, Evans ed Everan, alle prese con il Mondo Nascosto e i suoi pericoli.
I gemelli vivono in una cittadina fittizia chiamata Rosedale, circondata dal verde, montagne e immense vallate.
La loro vita sembra procedere tranquillamente finché, un giorno, un cupo bosco di rovi iniziai a crescere nei confini di Rosedale, facendosi sempre più fitto e spaventoso… ma mai spaventoso come la creatura che dimora al suo interno.
Come anticipavo, elementi di mitologia e folklore sono stati da te integrati sia in “Ivy and Ruins” che in “Mist and Frost”. Puoi raccontarci qualcosa in più?
Ho sempre adorato le leggende sul Mondo Nascosto e il Piccolo Popolo.
Dove abito io, in Garfagnana, si raccontano molte leggende sui Buffardelli dispettosi, sui draghi e i lupi mannari che abitano sulle montagne intorno alla valle. Queste leggende mi ha stregata e accompagnata sin da piccola.
Tuttavia, per scrivere la saga de Le Creature del Crepuscolo (della quale fanno parte sia Ivy and Ruins che Mist and Frost), mi sono affidata non solo alle leggende che già conoscevo ma sono andata a spulciare in giro per il mondo, dall’Irlanda fino alla Russia, toccando anche il Giappone.
Quanto è stato impegnativo lo studio della mitologia per poter scrivere i tuoi libri? Hai adottato qualche testo?
Sinceramente non è stato molto impegnativo.
Ho letto tanti libri, questo è vero, ma l’ho fatto con genuino piacere e li ho divorati.
Il testo che mi ha guidata maggiormente è stato “Il Regno Segreto” di Robert Kirk, il cappellano delle fate. Tuttavia mi sono affidata anche ad altri libri tra i quali l’introvabile “Fiabe Irlandesi” di William Butler Yeats.
Tra le creature di “Ivy and Ruins”, le mie preferite sono i Fae. Devo dire però che ho anche apprezzato tantissimo Lilith, l’antagonista della tua storia. Puoi raccontarci qualcosa in più su di lei (senza fare spoiler ovviamente)? Come è nata la sua caratterizzazione?
Il personaggio di Lilith mi è stato ispirato dalla figura di Lucida Mansi. Nella provincia di Lucca c’è una villa che si chiama “Villa Mansi” e alcuni anni fa sono andata a visitarla – anche se i proprietari non amano molto che si parli della leggenda attorno alla figura della padrona di casa, che era solita uccidere i suoi amanti in modi molto pittoreschi.
Questa leggenda vuole che Lucida Mansi abbia fatto un patto con il diavolo per restare giovane per sempre. Era una donna molto bella e avvenente e per conservare la sua gioventù e bellezza ha venduto l’anima al diavolo.
La crudeltà di Lilith e la sua bellezza sono ciò che ho preso da Lucida, tuttavia i motivi per cui Lilith ha “perso” la sua umanità sono ben altri e non vedo l’ora di svelarveli.
In Mist and Frost avrete una prima spolveratina al riguardo.
E in “Mist and Frost”? Chi saranno gli antagonisti?
Per delineare il principale antagonista di Mist and Frost, Makai, mi sono ispirata alla mitologia slava. “Koschei l’immortale” è la figura che ha ispirato il capo degli Oni, questa gang di mezzosangue che governa Northwood, la città in cui Hunter e i suoi fratelli sono arrivati.
A quanto pare Koschei non può essere ucciso e Hunter dovrà capire il perché della sua immortalità visto che, per quanto potenti, tutti i Fae possono essere uccisi… figuriamoci un mezzosangue!
“Ivy and Ruins” è il primo passo di un viaggio che sta andando pian piano arricchendosi. Raccontaci i tuoi progetti su questa saga.
Inizialmente l’idea della saga era nata per comporre una prima trilogia e, successivamente, una seconda.
Lavorando sulla trama generale di tutta l’opera sono arrivata a togliere un libro alla seconda trilogia ma ho aggiunto due racconti (uno dei quali è Mist and Frost).
Quindi, invece che di sei libri, la saga de Le Creature del Crepuscolo ne conterà sette.
E in ultimo, prima di salutarci. A chi consiglieresti la tua saga?
La consiglio a chi ama i fantasy e vuole dare un’opportunità al tanto bistrattato fantasy italiano e, ovviamente, lo consiglio agli amanti del romance – essendo una componente molto forte nel romanzo dovete tenerne conto prima di avventurarvi nella lettura. L’elemento romance c’è, ma non credo risulti stucchevole.
Ivy and Ruins è un romanzo ancora fresco, giovane, sia per stile che per tipo di storia trattata.
Non è una lettura impegnativa anche perché la trama si sta snocciolando piano, piano assumendo – a ogni nuova uscita – un ritmo e un’atmosfera più tetra e matura.
Si conclude così questa intervista a Sandy Giannotti. Scopri Creature del Crepuscolo su Amazon!
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